La Vera Chiesa

Su ali d'aquila

Domenica 16 ottobre 2022 - Dedicazione del Duomo di Milano


Che cosa è la Chiesa? La domanda ci sorge spontanea mentre celebriamo oggi la festa del nostro Duomo, chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani. La Parola ci dona tre risposte per riscoprire la bellezza dell’essere Chiesa.

La Chiesa è anzitutto il tempo per sostare. E’ una parola a noi cara oramai in questo anno pastorale, e il Vangelo sembra richiamarci. In cappella, in Chiesa, negli angoli di preghiera delle nostre case ci fermiamo per riscoprire i frutti del nostro cammino. Il correre incessante e frenetico ci porta a non gustare più i frutti e peggio a non accorgercene che forse nel nostro cammino ci sono durezze, incomprensioni che a lungo andare rischiano di essere ferite per noi e per gli altri. Ecco che allora è importante sostare, perchè guardando a Gesù e con il desiderio del vivere come Lui nel suo amore, possiamo scoprire i frutti buoni e quelli su cui ripartire. Se ognuno di noi vivessimo una preghiera così, i nostri sguardi e il nostro modo di essere chiesa non cadrebbe sempre in un lamento scandente, ma invece coglierebbe sempre l’occasione per rilanciare il suo agire missionario e il suo essere testimone gioiosa del Vangelo.

La Chiesa nella sua testimonianza gioiosa è voce che canta la lode del Signore. La canta perchè riconosce come è in Gesù e nel suo amore che la sua testimonianza è credibile. E la sua testimonianza di gioia la vive nell’attenzione a tutti, a cominciare dalle sue guide. Le guide come ci ricorda la lettera agli Ebrei hanno un compito: quello di dare una direzione alla gente. Una direzione che non è sempre ciò che va bene o ci piace, ma quello che il tempo e nel tempo lo Spirito suggerisce. Molte volte ci lamentiamo con esse, vediamo solo i difetti umani, non abbiamo gratitudine, e vorremmo ripiegarci in noi. La lettera agli Ebrei, però, invita all’obbedienza verso le guide, cioè a quell’esercizio dell’ascolto che non è tanto verso la persona, ma verso il suo comprendere il tempo e in ciò in cui la Chiesa deve investire con verità le sue forze. Un ascolto che è ispirato dallo Spirito, da quello Spirito che ha guidato l’uomo a diventare prete. E quindi di fronte a quella persona dobbiamo riconoscere come l’agire di Dio lo ha chiamato a guidare una porzione di Chiesa. Il nostro sguardo da critico dovrebbe diventare uno sguardo di gratitudine, ma prima ancora dovrebbe continuamente essere provocato da Colui che ha voluto che Cristo fosse la sua unica forza del cammino nel ministero. Cambiare lo sguardo, perchè la nostra non sia una chiesa del lamento, ma della gioia, la Chiesa che prega per la pace perchè custodisce il dono della pace in sè e tra le sue membra.

La Chiesa è famiglia di famiglie con le braccia sempre aperte a tutti. La parola del Profeta Isaia rappresenta bene l’immagine di Gerusalemme e della nuova che è la Chiesa. La Chiesa apre le braccia, non soffoca coloro che sono in ricerca della verità. E trova sempre nei suoi membri carismi che la possono rendere sempre viva e giovane. La giovinezza della Chiesa dipende dal lasciarci abbracciare nella ricerca di una verità di noi che ci porta quindi a puntare sempre a una vera e autentica gioia. E da qui nasce il nostro appello perchè ogni ambito della vita pastorale, da quello liturgico a quello caritativo, da quello catechetico a quello amministrativo, a quello oratoriano siano ambiti sempre aperti a tutti e accolti da coloro che sentono un particolare carisma mediante il discernimento dei pastori.

Viviamo la Chiesa solo se la guardiamo in tutte le prospettive. La viviamo non come edificio però, ma come un corpo la cui vitalità e giovinezza dipendono da queste energie che dobbiamo vivere se vogliamo con desiderio affrontare la complessità di questo tempo: la bellezza dell’ascoltarsi, dell’ascoltare le uide e i fratelli per essere sempre capaci di accogliere tutti e affrontare ogni tempo con la luce della Parola e della risurrezione. Questa è la vera Chiesa, la Chiesa che è sale e luce, gioiosa provocazione in un tempo di falso benessere. Gioiosa provocazione e testimonianza di Colui che è fondamento del nostro agire e del nostro essere comunità, del nostro essere sempre uomini e donne della conversione: Cristo Gesù.
 

Esci Home